Oggi le difficoltà di scrittura sono in crescita esponenziale: l’utilizzo di strumenti quali tablet e cellulari touch screen già dalla primissima infanzia, non aiuta; i bambini appaiono disorientati dinnanzi lo spazio grafico di un foglio, postura ed impugnatura spesso non sono adeguate. Scrivere bene è importante per comunicare con gli altri in modo comprensibile. La scrittura manuale, inoltre, apporta numerosi effetti positivi: favorisce lo sviluppo neurologico del bimbo, stimolandolo a livello motorio e percettivo; facilita la motivazione allo studio e l’apprendimento nelle diverse materie scolastiche; eleva la fiducia di sé e nelle proprie capacità. Ma apprendere a scrivere è molto complesso, spesso si riflette troppo poco su quante e quali competenze un bambino debba maturare per “appropriarsi” della scrittura a mano.

 

Un po’ di storia

La ri-educazione della scrittura nasce in Francia nel 1946, ma solo con Robert Olivaux e Julian de Ajuriaguerra negli anni ’60 ha larga diffusione.

Olivaux, medico, psicologo e grafologo, ha elaborato un proprio metodo molto seguito: la grafoterapia, basato sulla riproduzione di forme prescritturali semplici e neutre, con gesto fluido e scorrevole.

Secondo Robert Olivaux la scrittura è un fenomeno in evoluzione costante la cui maturazione può essere interrotta da diversi ostacoli. Per ripristinare le funzioni primarie della scrittura, che sono comunicazione ed espressione del pensiero e rappresentazione della personalità, è necessario un intervento di ri-educazione.

Ajuriaguerra, psichiatra, neurologo, direttore dell’ospedale Saint-Anne di Parigi, ha posto rigorose basi scientifiche per rieducare la scrittura a largo raggio.

Dal 2000 queste tecniche sono state introdotte anche in Italia.

 

L’Educazione della scrittura

L’educazione della scrittura è un percorso relazionale in cui il professionista e il bambino lavorano sugli elementi necessari a ricostruire una buona grafia. E’ un decondizionamento da forme e gesti grafici errati che producono tensione, dolore, rigidezza o maldestrezza e che penalizzano l’andamento scolastico, l’autostima e le relazioni.

Durante gli incontri si propongono esercizi tecnici anche sull’impugnatura e sulla postura, esercizi di rilassamento, di respirazione controllata, forme prescritturali sulle quali ricreare una nuova e adeguata attività grafica.

 

L’educatore della scrittura:

-promuove e sostiene l’abilità espressiva e comunicativa della scrittura, non sostituibile con le tecnologie alternative, quindi da tutelare

-focalizza l’attenzione degli insegnanti sulla prevenzione quale strumento mirato e specifico per rilevare precocemente carenze nell’apprendimento di base

-sensibilizza e informa genitori ed insegnanti sull’importanza di promuovere attività e adottare materiali che fin dai primi anni di vita possano favorire la corretta impugnatura, postura e conduzione del gesto

-predispone interventi mirati e individualizzati che recuperino le difficoltà di scrittura

-promuove attività di ricerca e di studio

-collabora con le istituzioni di pertinenza

 

L’esercizio della professione di Educatore della scrittura si attua prevalentemente attraverso incontri individuali in cui si effettua:

-osservazione del soggetto

-bilancio grafo-motorio con elaborazione dei dati raccolti ed analisi delle difficoltà rilevate

-piano di educazione, con messa in atto di strategie di recupero e potenziamento tenendo conto delle individuali caratteristiche emotive e di apprendimento

-selezione di metodi, strategie, attività, giochi e materiali mirati

-monitoraggio in itinere della validità del percorso intrapreso